mercoledì 8 dicembre 2010

Creativo? Ma vaffanculo!

È un po' come dottore, ormai non si nega l'appellativo creativo a nessuno.
Creativo è l'art director, il copywriter, il designer, il pr, l'addetto stampa, l'organizzatore di eventi, l'account, il sistemista, il programmatore, la nonna, gli zii e i parenti. L'esercito dei creativi sta invadendo il mondo e lo sta colonizzando a suon di colori, frasi ad effetto e strette di mano.

Non c'è creatività peggiore di quella autoreferenziale. In tanti hanno in bocca la parola "creativo" tutto il giorno, la ripetono come un mantra ossessionante. Una sorta di masturbazione emotiva li travolge ogni volta che la pronunciano. Ma poi? Che cosa rimane? Qualche copia e incolla, una frittura mista di idee già sviluppate da altri e poi via, contenti e cretini.

Per altri essere creativi significa sparare stronzate a raffica, così, tanto per ridere, ma poi ridono solo loro. Peccato che quando ci sia da fare delle scelte si trovino indecisi tra sparare un'altra cazzata o dire una banalità, che "rosso di sera bel tempo si spera", a confronto, sembra la punta della ricerca letteraria mondiale. A tutti questi auguro un generoso vaffanculo e spero di non trovarvi mai sulla mia strada.

Per me la creatività è l'arte di generare, partorire, soffrire per trasformare. La creatività è lotta, rivoluzione, insoddisfazione perenne. È sudore, lavoro, studio, applicazione. È anche ripetizione, ma mai uguale a sé stessa. È dire no, basta, mi sono rotto i coglioni. La creatività ha il potere di andare oltre noi stessi, ci attraversa. Siamo solo dei mezzi, non crediamoci quello che non siamo.

1 commento:

  1. Creativo, secondo me, è colui che copia nella maniera più nobile :)

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