domenica 12 dicembre 2010

Visioni - La consegna della laurea honoris causa a Bossi


Quest'estate è stata data notizia della disponibilità di Renzo Dionigi, rettore dell'Università di Varese, a consegnare ad Umberto Bossi la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione. In questo post ho immaginato il discorso del Magnifico Rettore il giorno della consegna.



Consegna della laurea honoris causa a Umberto Bossi

In nome dell'Università di Varese consegno ad Umberto Bossi la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione per i seguenti motivi:

“Il Dottor Umberto Bossi si è distinto in questi anni per la grande abilità comunicativa, ponendosi come il principale riformatore del linguaggio politico italiano. Fin dall'inizio della sua lunga carriera, il Dottor Bossi ha infatti saputo creare immagini nitide, in grado di segnare definitivamente l'immaginario collettivo. Un esempio fra tutti il famoso: “La Lega Nord ce l'ha duro”.

Ma la vera abilità del Dottor Bossi si rivela nell'uso innovativo della comunicazione istituzionale. È qui che il Ministro è riuscito a creare un vero laboratorio permanente. “Il tricolore lo metta nel cesso, signora. Ho ordinato un camion a rimorchio di carta igienica tricolore” (comizio a Venezia del 14 settembre 1997), oppure “Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo” (discorso al comizio del 26 luglio 1997 a Cabiate, Como), per arrivare al recente e assolutamente creativo “S.P.Q.R.? Per me significa Sono Porci Questi Romani”(26 settembre 2010). Esempi di come il Dottor Bossi, per giungere a questi picchi comunicativi, abbia seguito un originale percorso di approfondimento storico e sociologico.

Il Dottor Bossi, inoltre, è stato il pioniere italiano della comunicazione sociale neoclassica, sviluppata parallelamente ad altre figure di spicco della politica europea.
L'import e l'immigrazione sono due facce dello stesso problema, così bisogna quotare sia gli immigrati in entrata sia le merci, altrimenti è il caos sociale”. Una teoria quantitativa delle masse, ripresa dagli studi condotti in Germania tra il '33 e il '45, ma innovativa nella sua relazione con l'attuale situazione sociale, come sintetizzato nella massima: “Gli immigrati hanno dei diritti, però solo a casa loro”.


Infine, l'ultimo ma non meno importante motivo, che ci ha condotto a questo prestigioso e necessario riconoscimento, riguarda la grande coerenza e il rigore morale di questo grande comunicatore. Tra tutte le testimonianze, abbiamo scelto quella in cui, a nostro giudizo, il Dottor Bossi rivolge il proprio riconoscimento ai suoi grandi maestri: “Silvio Berlusconi era il portaborse di Bettino Craxi. È una costola del vecchio regime. È il più efficace riciclatore dei calcinacci del pentapartito. Mentre la lega faceva cadere il regime, lui stava per il Mulino Bianco, col parrucchino e la plastica facciale. Lui è il tubo vuoto qualunquista. Ma non l'avete visto oggi, tutto impomatato fra le nuvole azzurre? Berlusconi è bollito. È un povero pirla, un traditore del Nord, un poveraccio asservito all'Ulivo, segue anche lui l'esercito di Franceshiello dietro il caporale D'Alema con la sua trombetta. Io ho la memoria lunga. Ma chi è Berlusconi?” (citato in Marco Travaglio, Peter Gomez, "Berlusconi").

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